A colazione o all'ora del the; insieme ad un buon burro di latteria o come farcitura di torte e crostate.
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Con una densità di impianto di 9.000 viti per ettaro, a 325 metri di altezza s.l.m., la vigna dell’azienda agricola Daino cresce all’interno del Bosco di Santo Pietro a 20 chilometri dalla città di Caltagirone, comune della Sicilia Sud-Orientale. Fin dai tempi antichi, quest’area si è distinta per la sua vocazione vitivinicola: gli agricoltori si dedicavano soprattutto alla coltivazione del Nero d’Avola e del Frappato, vitigni che da sempre qui hanno trovato un territorio e un clima favorevoli.
Passeggiando nel vigneto che da origine al vino Suber si respira l’atmosfera selvatica del Bosco di Santo Pietro, l’area più verdeggiante del territorio calatino, ricca di maestose e secolari querce da sughero (Quercus Suber, da cui ha preso nome il nostro vino). Il Bosco si estende, con la sua vegetazione imponente e lussureggiante, tutto intorno alla proprietà dell’azienda Daino. Le sue sughere, in parte integre e in parte decorticate, assieme agli annosi lecci e alle roverelle contorte, avvolgono il paesaggio in un suggestivo silenzio. La fauna che popola il bosco è composta da: volpi, donnole, conigli selvatici, lepri, testuggini e dal rarissimo gatto selvatico. Frequenti anche numerose specie di uccelli come la cincia, l’occhiocotto, la ghiandaia e il picchio maggiore, che hanno fatto di questa Riserva Naturale Orientata il loro habitat naturale.
L’area del bosco di Santo Pietro, da un decennio Riserva Naturale, offre ai visitatori un paesaggio vario: numerosi sentieri e angoli di rigogliosa vegetazione conservano intatta la loro biodiversità e l’originaria bellezza. Questi oltre 30.000 ettari di terra, un tempo appartenuti all’immensa baronia di Fatanismo, o Fetanasim, vennero ceduti, per quarantamila tarì, dal re Ruggero alla città di Caltagirone, come ricompensa per la fedeltà dimostrata dai sudditi nella battaglia contro i Saraceni. Fu allora che la popolazione cominciò a far fruttare queste terre e a trarre dal bosco le risorse necessarie per la sopravvivenza. Oltre alla legna da ardere e alla pietra usata per la costruzione, gli antichi artigiani calatini usavano il sughero ricavato dalle maestose querce per realizzare manufatti. Così, nel corso dei secoli, nella città di Caltagirone maturano mestieri di pregiato artigianato. Tra questi, la lavorazione della ceramica. L’attuale Museo della ceramica testimonia la produzione di vasellame e oggetti fin dalla Preistoria e dal periodo greco. Ma è soprattutto durante la dominazione araba che i maestri vasai acquisirono tecniche e motivi decorativi che, ancora oggi, fanno di Caltagirone uno dei principali riferimenti dell'arte ceramica in Italia.
Dalla coltivazione di tre vitigni autoctoni siciliani – Nero d’Avola, Frappato, Alicante – nasce il Suber, un vino biologico di colore rosso intenso e dal gusto deciso, complesso e aromaticamente ricco. Il vino biologico Suber si abbina ottimamente con le carni rosse e con i formaggi; interessante l’abbinamento con il cioccolato.Vincitore del premio di...